"Per difendere la sede fummo costretti a ricorrere all’arma del ricatto palesando l’idea di non partecipare al Palio "
Quelli della Sezione nautica
Un tempo la collocazione del Circolo canottieri di Antignano era un'altra. La storia raccontata dai protagonisti
La Sezione Nautica Canottieri Antignano si
trova al porticciolo dell’omonimo rione, vicino all’ingresso sulla sinistra ed
occupa una confortevole costruzione prefabbricata a disposizione di soci ed
ospiti… ma non è sempre stato così!
“La Sezione Nautica Canottieri Antignano
esiste già dal 1932. Io ho iniziato ad occuparmene solo nel 1983, al tempo in
cui offrivo collaborazione, in qualità di vogatore, nella preparazione del
Palio Marinaro – così esordisce Stefano Galoppini (ma chi lo conosce?), per i
più noto col soprannome di Leone (aah, Leone!) – Prima di quella data, alla
fine degli allenamenti tiravamo il gozzo in secca proprio qui, dove ci troviamo
ora, davanti allo scalo e completamente all’aperto; privi di uno spogliatoio, i
vogatori (me compreso) erano costretti a recarsi alle rispettive abitazioni,
per cambiarsi e fare una doccia. Al termine di una movimentata riunione con i
dirigenti dell’epoca, tenutasi nei locali del circolo ARCI, durante la quale ci
furono scambi di vedute che definire vivaci è un puro eufemismo, ci fu concessa
l’autorizzazione ad organizzarci sulla terrazza qui di sopra. Mauro Volpi,
Maurizio Bondani, Ivano Gelli ed io cominciammo i lavori di pulizia e, grazie
all’intervento di Mauro Angeli ed Oreste Volpi, acquistammo a poco prezzo dalla
Compagnia Portuali, un container che sarebbe divenuto spogliatoio ed ufficio
dell’erigenda sede della Sezione Nautica”.
Il racconto di Leone è supportato da
interventi degli altri soci che descrivono, ognuno, il proprio contributo nel
restauro in questione. Fu così che, nel 1983, la Sezione Nautica ebbe la sua
sede. Contagiata dall’entusiasmo dei quattro moschettieri, gran parte della
popolazione prese a cuore la bonifica dell’area e, specialmente i pensionati,
misero a disposizione del circolo il loro tempo libero ed il loro mestiere: ex
muratori, falegnami, fabbri e tutti gli altri artigiani smessi contribuirono al
definitivo restauro dell’area. Poco prima dell’estate del 1983 la desolata
piazzola, dalla cui spalletta si dominava tutto il moletto, aveva assunto i
connotati di un bel circolo ricreativo in cui i paesani trascorrevano pomeriggi
e serate al fresco ed in compagnia. Il già rammentato contenitore fungeva da
spogliatoio per i vogatori, piccolo ufficio e, all’occorrenza, spaccio di
bibite e gelati per la gioia dei bambini. Un canniccio come tetto della terrazza
principale, consentiva di giocare a carte, dama o scacchi al fresco, di giorno,
e al riparo dalla guazza, la sera. Una pista per le bocce era teatro di accesi
incontri che rallegravano le serate e non mancavano il biliardino ed il
ping-pong per i più giovani, e non solo; i soci ricordano con un po’ di
rimpianto, anche serate danzanti organizzate saltuariamente per lo più di
sabato sera. Insomma durante l’estate del 1983 e quelle successive, gli
antignanesi avevano dove passare il tempo grazie alla costruzione della sede
della Sezione Nautica. “Siamo stati anche vittima di un mini-attentato. – Interviene
Piero, il tesoriere, sorridendo. – Una mattina trovammo bruciata parte delle
canne che circondavano il container/ufficio e, nelle vicinanze, una tanica
vuota il cui interno odorava di benzina. Non abbiamo mai saputo che cosa fosse accaduto:
magari il successo della nostra specie di circolo ricreativo dava fastidio a
qualcuno”.
Purtroppo, la
caducità delle cose piacevoli è universalmente nota e, nel 1995, il Circolo
Velico acquistò l’area occupata dalla Sezione Nautica che fu costretta a sgombrare.
“In accordo con il Comune e la Circoscrizione, il container (adesso
definitivamente rimpiazzato dal prefabbricato) fu trasferito uno scalino più
sotto dove però, viste l’esiguità degli spazi e la vicinanza al molo vero e
proprio, non fu possibile riorganizzarci al pari di come facemmo nella
precedente sede. – Spiega Piero. – A dire il vero, non fu facile raggiungere
l’accordo: per ottenere il permesso di occupare questa zona, fummo costretti a
ricorrere all’antipatica, tuttavia efficace, arma del ricatto palesando l’idea
di non partecipare al Palio, nel caso in cui non ci fosse assegnata una sede”.
Inevitabilmente,
la chiacchierata scivola verso il Palio Marinaro. “Partecipiamo alle
competizioni dei gozzi a quattro remi. – Continua Leone, per anni protagonista
dell’organizzazione, da vogatore, allenatore o dirigente. – La nostra cantina
era sotto Piazza Cavour, lato mare, prima di essere trasferita sotto al Ponte Novo,
accanto a quella del Palio Marinaro, per l’appunto. Io ho gestito il gozzo dal
1988 al 1995 e, da allenatore, ho perso il dieci-remi nel 1989. Fu colpa mia!
Feci gareggiare un ragazzo che, pur diligentissimo e sempre presente agli
allenamenti, offriva prestazioni inferiori, rispetto ad altri. Fu una scelta
dettata dal cuore, piuttosto che dalle esigenze tecniche, tuttavia fu fatale al
nostro gozzo: ci classificammo ultimi al Palio Marinaro. A conferma della mia
responsabilità, la settimana successiva, alla Barontini, operai il cambio e ci
classificammo sesti… troppo tardi!”. L’espressione più alta della
partecipazione del gozzo dell’Antignano alle manifestazioni remiere cittadine
si è concretizzata nel 1954 allorché, in agosto, vinse la tribolata edizione
del Palio Marinaro, rimandata più volte a causa delle avverse condizioni
meteo-marine. Raccattati gli scarti dei rioni cosiddetti ricchi (Borgo,
Venezia, Pontino, Benci-Centro etc.) il gozzo dell’Antignano si presentò per
primo al cospetto dell’Acquario Comunale. “Caricammo il gozzo su un pianale e
facemmo il giro della città – ricorda Piero – con un nugolo di biciclette a
seguito che, con noi, festeggiavano l’avvenimento”.
A proposito
della Coppa Barontini, Leone racconta un aneddoto relativo alla gara a dieci
remi del 1986, in notturna: “Una settimana prima della gara un infortunio ci
privò del timoniere. In extremis, Mauro Angeli si sobbarcò l’onere di
partecipare, nonostante non conoscesse il percorso in notturna. La sera
precedente la gara, con la vespa, accompagnai Mauro per un giro sugli scali e
gli mostrai il percorso, unico riferimento possibile, vista l’esiguità del tempo
a disposizione. L’impegno di tutto l’armo fu tale che giungemmo terzi al
traguardo, dietro Venezia ed Ovo Sodo”. Con rimpianto per il mutamento delle
condizioni e del tifo, Leone rammenta di qualche scazzottata per screzi
avvenuti durante il percorso, l’ultima per uno scontro di gozzette alla
Luminella (testata sud del Molo Novo) all’uscita della quale l’Antignano si
trovò con due remi rotti su quattro, “ma tutto finiva lì! – ci tiene a
precisare – dopo il Palio ci trovavamo tutti a festeggiare insieme davanti a un
ber ponce!”.
La Sezione
Nautica è un’organizzazione totalmente no-profit e consta di 230 soci, tra
coloro che usufruiscono del posto barca, quelli che con canoa ed i semplici
frequentatori: ognuno di loro contribuisce con una quota sociale adeguata alle
prestazioni richieste e quasi tutto il ricavato viene impiegato per partecipare
alle manifestazioni remiere cittadine. Spiega Piero: “Per un’annata intera, tra
l’affitto della cantina, completamente attrezzata a palestra, luce, acqua, gas,
equipaggiamento per l’armo e qualche cena a vogatori e soci, si rasentano i
10.000 € di spese. Ultimamente siamo riusciti a risparmiare abbastanza da
concederci il lusso di questa nuova sede”.
Attualmente il
presidente della Sezione Nautica Canottieri Antignano è Bruno Mengheri, l’amministratore
è Paolo Sposini, coadiuvato dal tesoriere Piero Netto, mentre Romano Tarantini
e Simone Gabiccini si occupano dei posti barca ed Emiliano Bertolini e Lorenzo
de Felice gestiscono le rastrelliere dove sono riposte le canoe. Leone, al
secolo Stefano Galoppini, è un po’ il factotum sobbarcandosi i lavori di
mantenimento, manutenzione e pulizia dell’area per la soddisfazione di tutti
coloro che vogliono trascorrere un paio d’ore in riva al mare all’insegna di
pace e serenità.
Ermanno Volterrani,
29.03.2008